La settimana scorsa ho notato, nella sezione dei romanzi in lingua della libreria Feltrinelli, The Postmistress di Sarah Blake. Come spesso accade, sono stata dapprima attratta dalla copertina - a dimostrazione che gli accessori visivi di un testo scritto sono cronologicamente predominanti rispetto alla scrittura stessa, e che quindi anche la letteratura è oggi più che mai un'espressione di marketing - e poi dal piatto inferiore, che mi ha persuasa che non potevo fare a meno di leggere questa storia.
Anche questo racconto, come tanti altri fra quelle che amo di più, sboccia dalla presenza - o dall'assenza, in questo caso - di una lettera. Una lettera perduta che sembra svolare leggera nell'aria acre delle bombe di Londra, che affronta i venti oceanici, che approda nei cieli limpidi di un'America ancora intatta dalla guerra... e che non raggiunge il suo destinatario. Le atmosfere risvegliate da questo romanzo, opera prima della statunitense Sarah Blake, sono quelle del rimpianto e dell'amore osteggiato dal destino, che sullo sfondo del secondo conflitto mondiale danno luogo ad un intensissimo paesaggio geografico ed emozionale. Anche il booktrailer, che si può vedere su http://www.youtube.com/watch?v=DJXMMqQdeuM, incoraggia sensazioni di struggimento e di segretezza, e induce noi, lettori che adorano le storie di messaggi fatali e di vite trascorse appassionatamente dietro le quinte della guerra, ad annoverare anche questo tra i romanzi che non possono mancare tra le serrate fila delle nostre biblioteche.