25 gennaio 2012

Happy birthday Virginia...

Centotrent'anni fa nasceva Virginia Woolf.
E' stata tra i geni più alti della letteratura novecentesca e mondiale, una donna la cui penna ha saputo scavare ed aprire orizzonti ancora sconosciuti, e che ha fatto della straordinarietà della mente umana l'argomento della sua ricerca. Virginia Woolf ha messo l'umanità (e la femminilità) sotto il microscopio, e con anni di durissimo lavoro è riuscita a sezionarla e a scovarne i recessi più intimi, fino a riuscire a ritrarla con forza e lucidità, come un'ardua opera di intaglio su una lastra di vetro. Non c'è storia, o saggio, di Virginia Woolf che non meriti di essere annoverata tra i capolavori dell'espressione letteraria. 
Foto di Mara Barbuni 
In Le tre ghinee e Una stanza tutta per sé Woolf analizza freddamente la condizione femminile, aprendo la strada ad una severa condanna del patriarcato e delle sue estreme propaggini politiche (come il fascismo, che allora imperversava in Europa). La signora Dalloway e Gita al faro sono due ritratti immortali dell'intenso e doloroso lato pensante della femminilità; Gli anni, La crociera, e per me soprattutto Notte e giorno sono opere di una perfezione inarrivabile. Notte e giorno è in assoluto il mio romanzo di Woolf preferito - la struttura è ancora classica, lontana dalle ardite ed epocali sperimentazioni dei libri successivi; ma i temi trattati, il suffragio femminile, l'amore e il matrimonio, la felicità, il successo, discussi sullo sfondo di magnifiche passeggiate sotto il cielo stellato di Londra, me lo fanno amare anche più degli altri. Leggiamo questo brevissimo passo, che è solo una scintilla del trascinante splendore di quest'opera:
"At the moment [...] speech or silence seemed immaterial, and [Mary] clapped her hands together, and looked at the distant woods with the rust-like bloom on their brown, and the green and blue landscape through the steam of their own breath. It seemed a mere toss-up whether she said, 'I love you,' or whether she said, 'I love the beech-trees,' or only 'I love - I love.'"

Dal Diario di una scrittrice, che deve essere letto nella sua interezza ed è un'esperienza di lettura travolgente e indimenticabile, estraggo un pezzettino che un anno fa, alla nascita di questo blog, avrebbe potuto essere la citazione di apertura del primissimo post, in una sorta di dichiarazione d'intenti. La inserisco qui ora, ed è talmente bella che sembra un regalo per noi lettori:
"Che tipo di diario vorrei fosse il mio? Un tessuto a maglie lente, ma non sciatto; tanto elastico da contenere qualunque cosa mi venga in mente, solenne, lieve o bellissima. Vorrei che somigliasse ad una scrivania vecchia e profonda o a un ripostiglio spazioso, in cui si butta un cumulo di oggetti disparati senza nemmeno guardarli bene. Mi piacerebbe tornare indietro, dopo un anno o due, e trovare che quel guazzabuglio si è selezionato e raffinato da sè, coagulandosi [...] in una forma; abbastanza trasparente da riflettere la luce della nostra vita, eppure ferma, un tranquillo composto che abbia il distacco di un'opera d'arte."

E non c'è dubbio che tutto ciò che scrisse fu un'estrinsecazione di arte pura. 
Buon compleanno, Virginia.


24 gennaio 2012

And the winners are...

Ho ricevuto l'onore di essere segnalata come vincitrice del Versatile Blogger Award... e adesso tocca a me!
Ecco il personale elenco dei blog che davvero meritano una segnalazione. Forse per qualcuno di loro la mia nomination non è la prima... non me ne meraviglierei, sono così interessanti!


Non mancate di passare a visitare questi siti, sono certa vi piaceranno. 
E come al solito, buona lettura!

23 gennaio 2012

Versatile Blogger Award

Ho appena saputo che il mio blog ha ricevuto il Versatile Blogger Award. Grazie alle carissime Lizzies (visitate qui il loro meraviglioso blog!) che hanno voluto dare a Ipsa Legit il primo premio della sua storia! 
Il regolamento del VBA prevede che io ora lasci un commento sul blog di chi mi ha nominato (già fatto!!), che racconti sette cose a proposito di me (cosa difficilissima!) e che nomini a mia volta sette blog che ritengo meritare questo gratificante premio.
Ecco allora che cominciamo con il l'elenco:
1. carta e penna, Kindle e PC sono in assoluto le cose di cui non posso fare a meno, perché amo smodatamente leggere e non posso rinunciare alla scrittura (di storie, e di blog);
2. tra le cose che adoro c'è la lingua inglese, e non faccio che allenarmi per pronunciarla sempre meglio!
3. vorrei che la giornata avesse sette-otto ore in più per dedicarmi al punto croce, ai miei racconti, a un ottimo dolcetto intinto nel mio tè preferito (il Lapsang Souchong);
4. se potessi permettermi di partire per Londra non aspetterei neanche il tempo di salvare questo post!
5. penso che in certi momenti non ci sia niente di meglio che una pralina di cioccolato;
6. tra i miei ricordi più belli: attraversare il Devonshire, al tramonto, ascoltando la colonna sonora di Ragione e sentimento (1995);
7. sarò molto più soddisfatta di me quando finalmente riuscirò a finire di studiare al pianoforte (sono autodidatta!) Dawn, la prima traccia del soundtrack di Orgoglio e pregiudizio (2005).
Adesso sarebbe il momento di citare i blog che voglio premiare... Ma devo mettermi a lavorare! Prometto che troverò il tempo domani! 


16 gennaio 2012

Buon compleanno Ipsa Legit!

Buon primo compleanno al mio blog!

Sono stati dodici mesi intensi, pieni di letture e di nuove scoperte, di idee naviganti e di naviganti interessanti. Grazie a tutti voi che siete passati, avete letto, esplorato e lasciato commenti, e che per ricordarvi di Ipsa Legit vi siete iscritti o avete scelto di ricevere aggiornamenti tramite email.

Ma quale modo migliore di festeggiare degnamente se non un sublime pezzetto di letteratura? Naturalmente un pezzetto che parli di dolci - i dolci sono i principi di un compleanno!

Vi dedico il celeberrimo passo da Proust che rievoca le sensazioni di una madeleine intinta nel tè, e che è sempre così bello rileggere....

"Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, staccata da qualsiasi nozione della sua causa. Di colpo aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, agendo nello stesso modo dell’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza non era dentro di me, IO ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente, mortale. Da dove era potuta giungermi una gioia così potente? Sentivo che era legata al sapore del tè e del dolce, ma lo superava infinitamente, non doveva condividerne la natura. Da dove veniva? Bevo una seconda sorsata nella quale non trovo nulla di più che nella prima, una terza che mi dà un po’ meno della seconda. E’ tempo che mi fermi, la virtù del filtro sembra diminuire. E’ chiaro che la verità che cerco non è lì dentro, ma in me."



E allora tanti auguri a Ipsa Legit e ai suoi lettori, perché qui possiate sempre trovare qualcosa di nuovo, di bello, di quieto o di consolante per le vostre giornate sempre frenetiche... E ancora grazie per il vostro affetto!

9 gennaio 2012

La rivoluzione segreta

Ieri il mio primo libro, La rivoluzione segreta, è stato pubblicato in ebook su Amazon!
Cliccate qui, leggete la sinossi, e se il plot vi sembra interessante, scaricatelo!
Ho voluto raccontare la storia di una scrittrice dimenticata vissuta tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, in un'epoca di forti tensioni sociali, di risveglio della coscienza femminile e di una significativa esplosione della letteratura delle donne. Il libro è articolato su due piani temporali, quello del presente, in cui una giornalista e uno studioso di letteratura attraversano l'Inghilterra alla ricerca di indizi per la decifrazione di un antico manoscritto, e quello del passato, cui dà voce il diario segreto di una poetessa ingiustamente scomparsa dalle cronache. Tra biblioteche opulente, archivi preziosi, pagine ingiallite, lettere nascoste e oscuri misteri, sullo sfondo della campagna britannica imbevuta dei colori dell'autunno, i due protagonisti inseguono la soluzione di un enigma che restituirà al mondo la storia di una rivoluzione segreta ispirata ad un intenso, insopprimibile ideale di libertà.


ATTENZIONE! Al momento La rivoluzione segreta non è più disponibile per l'acquisto. Sto cercando altre vie di pubblicazione... Non appena avrò novità le comunicherò :)

5 gennaio 2012

Downton Abbey

Questa sera ho finito di vedere la prima stagione di Downton Abbey, che ho registrato in tv e trasferito in quattro dvd. 

La serie è eccellente, un ottimo connubio tra sceneggiatura intelligente (il responsabile è Julian Fellowes, autore fra l'altro di Snob, edito in Italia da Neri Pozza), personaggi completi e vitali, ciascuno dalla personalità ben riconoscibile, costumi indimenticabili e una scenografia in ogni senso mozzafiato. Sembra quasi che le ambientazioni siano state scelte per celebrare la bellezza dell'Inghilterra. Il paesaggio incanta lo sguardo, anche grazie ad un accompagnamento climatico forse poco probabile (splende sempre il sole!) e gli interni di Downton (girati ad Highclere Castle) non lasciano spazio alla delusione.

L'atrio abbracciato dalle colonne e dalle navate gotiche dell'antica abbazia, la solenne biblioteca e gli arredamenti che brillano di eleganza ti fanno desiderare di tornate indietro di cent'anni, a quel tempo in cui il mondo sembrava ancora innocente e viaggiava lento, sospeso al filo sottile della pura bellezza. La prima serie è terminata con grande nostalgia da parte mia: si è chiusa alla notizia dello scoppio della guerra, culmine del progressivo disfacimento di un'epoca - come testimoniano le idee progressiste della figlia più giovane, Sybil, e la scelta di una delle cameriere di lasciare il servizio per diventare la segretaria dell'azienda del telefono. Lascia perciò decine di fili narrativi pendenti, e si freme per la seconda stagione, che da domenica inizia sulla BBC ma che è già disponibile in cofanetto (che tentazione!). Quale sarà il destino della primogenita, Mary? Come continuerà il suo conflitto con la sorella Edith? Che ne sarà di Matthew, il legittimo erede borghese di Downton? E riprenderà a funzionare regolarmente il preciso meccanismo dei piani bassi della casa, sapientemente regolato dal maggiordomo e dalla governante? Sì perché la maestria di questo racconto sta anche nell'equilibrio che instaura tra il racconto della famiglia del conte e quello della servitù, altrettanto avvincente e ricco di sentimenti. Il personaggio di Anna, in particolare, la cameriera personale delle ragazze, è dolce e positivo, confortante e ricco di speranza. Per certi aspetti mi ha ricordato la narratrice di The House at Riverton di Kate Morton, un'altra storia edoardiana intessuta sulla trama dell'opulenza, dell'inizio della libertà dei costumi, dei segreti di famiglia. È più facile, dopo aver visto Downton, visualizzare le scene e gli invidiabili abiti del primo Novecento che caratterizzano anche il romanzo: e il rimpianto per il fascino perduto di un secolo fa è ancora più forte.

Il libro di Kate Morton, scritto benissimo com'è sua regola, è il lungo flashback di una centenaria che ricorda i suoi trascorsi di cameriera personale delle sorelle Hartford. Le sue memorie rievocano il lusso della grande casa, Riverton Manor, lo splendore dei vestiti e dei gioielli, il carattere diverso delle due ragazze, Hannah ed Emmeline, il cui legame viene infranto da un misterioso incidente nel giardino della dimora. Un colpo di pistola, e il (presunto?) suicidio del giovane poeta Robert Hunter, del quale entrambe erano innamorate, ai bordi della piscina, ha spezzato un'armonia forse solo apparente, e la rievocazione del passato da parte dell'anziana Grace si fa sempre più contrastata, soffocata dall'antico dovere al segreto, costretta dal dolore per la perdita dell'idillio, per il senso della caduta dell'innocenza. Ritorno a Riverton Manor, pubblicato in Italia da Sonzogno, è il romanzo di debutto di Kate Morton, ed ha rivelato fin da subito il suo grande talento. Dopo il recente successo europeo di The Distant Hours, siamo in attesa del suo quarto lavoro, ancora in fase di scrittura.


4 gennaio 2012

Il pozzo dei desideri

Ebbene, è cominciato l'anno nuovo... C'è chi lo celebra buttando via oggetti vecchi, pensieri pesanti, ricordi spiacevoli; c'è chi pensa a come renderlo migliore del precedente; c'è chi scrive una lista di buoni propositi che forse andranno perduti durante i dodici mesi che li separano, a loro volta, dal cestino della carta straccia.

Io invece voglio crearmi un pozzo dei desideri. 

Secondo il folklore nordeuropeo il pozzo dei desideri (chiamato talvolta fontana dei desideri) può avverare tutti i desideri di chi li esprime presso i suoi margini - questa tradizione si lega al fatto che nelle culture germaniche (e non solo) l'acqua era considerata una divinità, capace di esaudire ogni preghiera.
Se toccasse a me di trovarne uno, mi sporgerei ben bene oltre il ciglio, vi getterei una monetina  e fissando il placido estendersi dei cerchi concentrici esprimerei il desiderio di poter costruire una libreria tutta mia. Sarebbe proprio il mestiere per me!

Scegliere il sito adatto (potrebbe essere Hampstead a Londra), decidere gli arredi, il parquet per il pavimento, la tipologia di luci, la qualità delle scaffalature, le stampe da appendere alle pareti (carte geografiche antiche, ritratti dei maestri della letteratura, fotografie delle case editrici del passato)... e soprattutto ordinare la preziosa merce, i libri, montagne e montagne di libri che arrivassero a centinaia nel mio locale, lucidi, profumati, intensi.... Mi sentirei come i protagonisti di La libreria del buon romanzo di Laurence Cossé nella frenetica ed entusiastica fase di ideazione del loro paradiso letterario. Che meraviglia! Non credo sarei, come loro, così rigida nelle scelte, ma di certo dovrei tentare di categorizzare, o di dare un ordine, a tutto quel tesoro. Sono quasi certa che farei un'attenta cernita fra i libri di cucina che proliferano, ai libri dei comici, dei personaggi della televisione, dei giornalisti, degli sportivi. Darei invece risalto alla saggistica letteraria e storica, e suddividerei la narrativa per destinatari. Narrativa per lettori impegnati, per sognatori, per i detective, per gli amanti del passato, per i viaggiatori, per i pollici verdi, e così via. Sarebbe una libreria così bella che probabilmente non ne uscirei mai : )
Ma poiché alla fine di questi lunghi voli pindarici è anche il caso di tornare alla realtà, il mio pozzo dei desideri si tramuta in una wish list dei libri che vorrei procurarmi nel corso di questo 2012. L'ho aggiornata proprio in questi giorni, e si trova sul lato sinistro di questo blog: mi accorgo che vi compaiono tantissimi libri pubblicati da Neri Pozza, una vera garanzia di racconti straordinari! Con quelle rilegature e quelle copertine, poi... sono davvero desideri da esaudire!