22 marzo 2012

Anna Letitia Barbauld

Ieri, in occasione della giornata mondiale della poesia, ho ripensato dopo tanti mesi ad Anna Letitia Barbauld (1743-1825), l'autrice inglese che è stata oggetto/soggetto della mia tesi di dottorato. Non è facile parlare di lei in un post, perché sono così numerose le suggestioni che il suo lavoro mi ha dato, e così tanti sentimenti sono ancora legati al ricordo di quel bellissimo periodo di studi. Ma ci sono versi di Barbauld che, per quanto del tutto sconosciuti alla maggioranza e talvolta respinti da alcune correnti critiche, possono rivaleggiare con la migliore poesia romantica, densi come sono di lirismo ma anche di ironia, di considerazioni sulla letteratura ma anche sulla scienza, e del coraggio di posizioni politiche radicali. E' giusto allora tentare di diffondere il loro messaggio.
Solo per un assaggio di questa grandezza traduco qui il passo da A Summer Evening's Meditation che ho citato ieri in inglese: l'io poetico si sta avventurando nel cosmo, alla ricerca tanto di un contatto con la divinità, quanto della propria identità di essere umano e di poeta. 

Il silenzio è profondo, ma è alta la lode!
Ma sono [le stelle] tutte silenti? O non c'è
una lingua in ogni stella che parla all'uomo
e lo persuade ad essere saggio; e non lo persuade invano:
questo culmine della mezzanotte è il mezzogiorno del pensiero
e la saggezza ascende al suo zenit insieme alle stelle.
In quest'ora immobile l'anima, cosciente di sé,
si rivolge al suo intimo e là vede uno straniero
di nobile stirpe, e di rango più che mortale;
un dio in embrione, una scintilla di fuoco divino,
[…]
Quale mano invisibile
mi spinge avanti attraverso pianeti luminosi
e inabitabili; e più lontano ancora,
verso i terribili confini della notte eterna,
verso solitudini di uno spazio vasto e spopolato,
verso i deserti della creazione, sterminati e selvaggi; 
dove sistemi in evoluzione e soli non ancora accesi
dormono nel grembo del caos; la mia fantasia allora si ripiega,
e il pensiero, sgomento, interrompe la sua audace ascesa. 

Foto di Mara Barbuni
Trovo sempre sbalorditivo e mi riempie d'orgoglio leggere parole come queste, scritte da una donna all'alba del Romanticismo (un movimento che, secondo la critica classica, sarebbe stato totalmente dominato da personalità maschili - Wordsworth, Coleridge, Byron, Shelley; l'opera di Keats è stata a mio parere un fenomeno a parte). E nel piccolo grande mondo di Barbauld si trovano tante sorprese come questa. Specialmente nella poesia scritta negli anni giovanili, che fu infatti ammirata ed elogiata da un vastissimo pubblico e anche dai letterati contemporanei, Barbauld esprime un dettato elevato stilisticamente e contenuti che spaziano su vari argomenti ma tengono sempre presente un tema per lei imprescindibile: la libertà umana. The Groans of the Tankard [I lamenti del boccale] passeggia delicatamente sul piano dell'ironia per deridere la piccola società accademica in cui Anna viveva; e celebra la poesia stessa definendola un giovanile "silver sound" [suono d'argento] che resiste, pur lieve, nell'aria piena dei rabbuffi degli anziani. Washing Day [Il giorno di bucato] racconta della grande forza e determinazione muliebre approfittando della cornice del bucato per paragonare la poesia alle bolle di sapone (con tutte le discussioni che si potrebbero fare sull'argomento: vi rimando per questo al mio sito, Reading Anna Barbauld).
The Mouse's Petition [La supplica del topolino] è una poesia ampiamente antologizzata perché celebra l'equità per tutti gli esseri viventi. E alcune poesie della maturità, come The Caterpillar [Il bruco], To Mr Coleridge e The First Fire [Il primo focolare] sondano gli abissi del cuore e dell'intelletto, studiando le malinconie, le solitudini e il bisogno della natura umana di affermarsi nel mondo in piena libertà.
Anche la biografia di Barbauld sembra riecheggiare i principi di autodeterminazione e di moralità presenti nella sua poesia. Studiando le sue opere, ho trovato che nella sua lunga vita ella ebbe l'opportunità di frequentare circoli di pensiero liberale e fortemente indipendente, e mi è piaciuto immaginare, basandomi sui fatti reali, cosa sarebbe accaduto se una personalità come la sua avesse deciso di intervenire nei movimenti rivoluzionari europei del suo tempo. Ho immaginato questa storia, e l'ho scritta.
Nel mio ebook, La rivoluzione segreta, ho creato un personaggio ispirato a Barbauld e alla sua poesia e le ho fatto vivere una storia all'insegna della ricerca della libertà. Perché credo sia davvero il momento, dopo duecento anni dalla pubblicazione della sua ultima opera, di far ascoltare le sue parole.