Negli ultimi tempi, in libreria, è facile trovare le opere ripubblicate di fresco di una romanziera dimenticata per decenni e ora finalmente e meritatamente riportata agli onori del successo. Parlo di Elizabeth von Arnim. Molti sostengono – e non si può non essere d’accordo – che il recupero della narrativa di von Arnim sia stato determinato e alimentato dall’improvvisa fama che il primo ventennio del Novecento sta conoscendo grazie alla serie televisiva Downton Abbey. In uno degli episodi della seconda serie il valletto dell’eroe maschile della storia, Matthew Crawley, presta ad Anna, di cui è innamorato, Elizabeth and Her German Garden, e pare che per molti fan questo dettaglio abbia costituito un fortissimo richiamo alla lettura.
La mia personale ammirazione per Elizabeth von Arnim,
invece, è sorta dalla visione del film e poi dalla lettura di Un incantevole aprile (ne ho parlato
qui), e la storia, e la scrittura, mi sono piaciute così tanto che oggi, in
libreria, trovo irresistibili gli inviti delle bellissime copertine che Bollati
Boringhieri ha riservato a Il circolo
delle ingrate (The Benefactress),
Uno chalet tutto per me (In the Mountains, che sto per iniziare)
e La fattoria dei gelsomini (The Jasmine Farm). Non è un caso forse
che alcuni critici giudichino lo stile di von Arnim come una rievocazione novecentesca
dei toni di Jane Austen, della sua arguzia, della sua ironia, della sua
brillantezza.
Elizabeth von Arnim nacque nel 1866 in Australia, con il
nome Mary Annette Beauchamp (era la cugina di Kathleen Beauchamp, conosciuta al
grande pubblico come Katherine Mansfield); crebbe però in Inghilterra, dove il
padre fu un ricco commerciante. Nel 1891, durante una vacanza in Italia, Mary
incontrò il Conte prussiano Henning August von Arnim-Schlagenthin, che divenne
presto suo marito. La coppia si trasferì in Pomerania, ebbe cinque figli (uno
dei loro tutori fu niente meno che Edward Morgan Forster), ma presto il legame
si deteriorò, a causa del carattere iracondo del Conte, che poi si ritrovò
persino in carcere per frode. Fu in quel periodo, con lo scopo di guadagnare
denaro, che iniziò l’attività letteraria di Elizabeth: il suo primo romanzo,
ampiamente autobiografico e satirico, è proprio Elizabeth and Her German Garden
(1898), un vero e proprio bestseller di inizio secolo (ragion per cui, secondo
le parole degli autori, ha fatto la sua comparsa in Downton). Seguirono The
Solitary Summer (1899), The Benefactress (1902), Vera (1921) e Love, tutti in
un modo o nell’altro autobiografici.
Elizabeth rimase vedova nel 1910; per tre anni ebbe una
relazione con H. G. Wells, e nel 1916 contrasse matrimonio con John Francis
Stanley Russell, fratello maggiore del celebre filosofo. Nemmeno questa
esperienza conobbe un lieto fine, tanto che la coppia si separò ed Elizabeth si
trasferì negli Stati Uniti. Morì a Charleston nel 1941, dopo aver pubblicato
ben 21 romanzi, tutti accomunati dalla presenza dei fiori, o di un giardino.
Se leggete in inglese, gutenberg.org è una fonte
inestimabile di ebook gratuiti di von Armin: io ne ho scaricati undici, e
quello con cui voglio cominciare è proprio In the Mountains. Come al solito, ne
avrete presto un commento!